mercoledì 30 settembre 2009

Gurdjieff

Gurdjieff era solito ripetere che una cosa pressoché insignificante cambiò radicalmente la sua vita. Aveva solo 9 anni quando suo padre morente, lo chiamò e gli disse: “ Non ho molto da lasciarti, ma desidero trasmetterti un consiglio che mi fu dato da mio padre sul suo letto di morte e che mi è stato immensamente utile. Forse lo sarà anche per te. Non credo che tu possa capirlo ora, sei troppo giovane, quindi, ricordatelo. Quando lo potrai capire ti sarà di gran beneficio”, e aggiunse: ”Ricordati solo una cosa: se sei arrabbiato, aspetta ventiquattro ore, poi fai quello che vuoi, ma prima attendi ventiquattro ore. Se qualcuno ti insulta, rispondigli che tornerai dopo ventiquattro ore e farai quello che è necessario. Ma chiedigli, per favore, un po’ di tempo per pensarci su”

lunedì 28 settembre 2009

osho

Un passeggero di una nave, sofferente di mal di mare, se ne stava tutto rattrappito sul ponte, seduto su una sdraio. Vedendo passare un marinaio, lo fermò e indicandogli la distanza, chiese: “ E’ la terra laggiù, vero?”
“Nossignore” rispose il marinaio.”E’ l’orizzonte”
“Be’, meglio di niente…” sospirò il passeggero.

osho

Mulla Nasrudin fu colto mentre pescava in un luogo dove c’era un vistoso cartello. La guardia gli disse : Nasrudin, non hai visto il divieto? Non sai leggere?”
Il Mulla rispose “Certo che so leggere, ma non sono d’accordo…il cartello dice: “ Qui non si pesca!”…. ma questo non è vero: qui si pesca benissimo, guardi quanti pesci ho pescato. Chiunque abbia messo quel cartello, deve essere pazzo!”

osho

Due uomini stavano passeggiando sul marciapiede, nel centro di una città. All’improvviso uno dei due esclamò: “Ascolta, che magnifico canto di grillo!” L’altro non riuscì a sentire nulla, anzi, chiese all’amico come poteva sentire il canto di un grillo in mezzo al caos di quel traffico .L’uomo, che era uno zoologo e quindi era abituato a sentire le voci della natura, non rispose; si limitò a togliere dalla tasca una moneta e lasciarla cadere sul marciapiede. Subito una dozzina di persone si voltò simultaneamente a guardare. “Noi sentiamo ciò che vogliamo sentire”, fu il suo commento.

domenica 27 settembre 2009

Le fiamme e la caldaia (Leonardo da Vinci)

In mezzo alla tiepida cenere era rimasto un tizzo di carbone ancora acceso. Con grande penuria e con molta parsimonia consumava le sue ultime energie, nutrendosi del minimo indispensabile per non morire. Ma giunse l'ora di mettere la minestra sul fuoco, e perciò il focolare fu rifornito di nuova legna. Uno zolfanello, con la sua piccola fiamma, resuscitò il tizzo che pareva ormai spento; e una lingua di fuoco guizzò fra la legna, sopra alla quale era stata appesa la caldaia.

Rallegrandosi per i ceppi ben secchi che gli erano stati appoggiati sopra, il fuoco cominciò ad innalzarsi, cacciando via l'aria che sonnecchiava fra un legno e l'altro; e scherzando con la nuova legna, e divertendo si a correre di sopra e di sotto, come un tessitore di se stesso, si allargava sempre di più.

Cominciò, quindi, a far spuntare le sue lingue fuori della legna, aprendosi molte finestre, dalle quali sprizza va manciate di rutilanti faville: le tenebre che invadevano la cucina si allontanarono e fuggirono; mentre, sempre più gioiose, le fiamme crescevano scherzando con l'aria circostante, e incominciavano a cantare con un soave e dolce crepitio.

Il fuoco, vedendosi ormai così cresciuto sopra alla legna, incominciò a mutare il suo animo, di solito mansueto e tranquillo, in gonfia e antipatica superbia, illudendosi di esser lui ad attirare su quei pochi legni il dono della fiamma.

Si mise a sbuffare, a riempire di scoppi e di sfavillamenti tutto il focolare; drizzò le sue grandi fiamme verso l'alto, deciso a partire per un volo sublime.... e andò a sbattere nel fondo nero della caldaia.

(Leonardo da Vinci)

sabato 26 settembre 2009

il corvo e la volpe

Un corvo aveva rubato un pezzo di carne ed era andato a posarsi su di un albero. Lo vide la volpe e le venne voglia di quella carne.

Si fermò à suoi piedi e cominciò ad adularla, facendo grandi lodi del suo corpo perfetto e della sua bellezza, della lucentezza delle sue penne, dicendo che nessuno era più adatto dì lui ad essere il re degli uccelli, e che lo sarebbe diventato senz'altro, se avesse avuto la voce.

Il corvo, allora, volendo mostrare che neanche la voce gli mancava, si mise a gracchiare con tutte le sue forze, e lasciò cadere la carne

La volpe si precipitò ad afferrarla e beffeggiò il corvo soggiungendo:

" Se, poi, caro il mio corvo, tu avessi anche il cervello, non ti mancherebbe altro, per diventare re ".

(Esopo)

venerdì 25 settembre 2009

la cicala e la formica

La cicala che imprudente

tutta estate al sol cantò,

provveduta di niente

nell'inverno si trovò,

senza più un granello e senza

una mosca in la credenza.



Affamata e piagnucolosa

va a cercar della Formica

e le chiede qualche cosa,

qualche cosa in cortesia,

per poter fino alla prossima

primavera tirar via:

promettendo per l'agosto,

in coscienza l'animale,

interessi e capitale.



La Formica che ha il difetto

di prestar malvolentieri,

le dimanda chiaro e netto:

"Che hai fatto fino a ieri?"

"Cara amica a dire il giusto

non ho fatto che cantare

tutto il tempo. "Brava ho gusto;

balla adesso, se ti pare." (da: Jean de La Fontaine)

giovedì 24 settembre 2009

la disciplina della trascendenza

-E non pensare neppure per un istante di essere d’aiuto al mondo, preoccupandotene. Non lo sei affatto, perché la persona preoccupata non è di alcun aiuto a nessuno.
Quindi prima di tutto riduci le preoccupazioni al minimo; ovvero, limita le preoccupazioni a te stesso: è più che sufficiente. Sii assolutamente egoista. Certo lo confermo, io ti dico di essere assolutamente egoista se un giorno vorrai aiutare gli altri. Se un giorno desideri essere veramente altruista, prima sii egoista.
Prima di tutto cambia il tuo essere, crea una luce nel tuo cuore, diventa luminoso, in seguito potrai aiutare gli altri. E potrai farlo senza preoccuparti, perché la preoccupazione non aiuta mai nessuno. “Osho”

mercoledì 23 settembre 2009

frammenti

quali sono le barriere che impediscono all’essere umano di arrivare per lo meno vicino al suo vero potenziale? La risposta a questa domanda la si può trovare in un’altra domanda, qual è la caratteristica umana più universale, la paura o la pigrizia? "waking life"

frammenti

A veces hay que apagar la luz para ver más claro. "Eric White"

frammenti

la gabbia della porta è aperta, ma dove posso volare? Ho una sola canzone da cantare. Perché dovrei sprecarla là dove il vento se la porterebbe via? "Hiroito"

frammenti

nessuno può pensare di portarsi a casa un’alba o un tramonto. "T.Terzani"

frammenti

andando in giro per il mondo a incontrare medici, maghi e maestri avevo certo capito che era inutile continuare a viaggiare, che la cura delle cure non esiste e che la sola cosa da fare è vivere il più consciamente, il più naturalmente possibile, vivere in maniera semplice, mangiando poco e pulito, respirando bene, riducendo i propri bisogni, limitando al massimo i consumi, controllando i propri desideri e allargando così i margini della propria libertà. "T.Terzani"

frammenti

chi vuole davvero una cosa trova una strada, gli altri una scusa.

frammenti

se tu la trasformacion que quieres ver en el mundo. "Ghandi"

frammenti

la bellezza era tutta attorno a me, ma il lume di una candela ci separava. Quella piccola luce impediva alla bella, grande luce della luna di raggiungermi.

frammenti

la nostra vita è una continua restrizione, ci muoviamo costantemente entro i limiti stretti di ciò che è scontato, lecito , decente, ed in fondo sul palcoscenico della società recitiamo solo delle parti, finendo per giunta col credere di essere i personaggi della commedia e no gli attori. "G.I.Gurdjieff"

frammenti

il più forte non è chi combatte 100 battaglie e le vince tutte e 100, ma chi le vince tutte e 100 senza nemmeno combatterle.

frammenti

L’uomo dice che il tempo passa, il tempo dice che l’uomo passa

frammenti

Noi non riusciamo come gli indù o l’illuminato a vedere nel corpo uno strumento che, una volta usato, è da buttare via senza rimpianti.

frammenti

Un soldato trafitto dalle frecce viene portato d’urgenza dal chirurgo perché gliele tolga e lo salvi, ma lui insiste a voler prima sapere chi lo ha ferito e con quale intenzione l’ha fatto.

frammenti

E col miraggio che più benessere vuol dire più felicità, investiamo tutte le nostre energie nel consumare, come se la vita fosse un eterno banchetto romano in cui si mangia e si vomita per poter rimangiare.

frammenti

I miei occhi sembrano cogliere solo l’ombra che c’è sotto ogni lampada.

frammenti

La rana non beve l'acqua dello stagno in cui vive.

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