
"Lo sviluppo dell'uomo, egli diceva, si effettua secondo due linee,
'sapere' ed 'essere'. Ma affinché l'evoluzione avvenga correttamente, le
due linee devono procedere insieme, parallele l'una all'altra e sostenersi reciprocamente. Se la linea del sapere sorpassa troppo quella dell'essere,
e se la linea dell'essere sorpassa troppo quella del sapere, lo sviluppo dell'uomo non può farsi regolarmente; prima o poi deve fermarsi.
"La gente afferra ciò che si intende per 'sapere'. Si riconosce che
il sapere può essere più o meno vasto e di qualità più o meno buona.
Ma questa comprensione non viene applicata all'essere. Per essi l'essere
significa semplicemente ' l'esistenza ' che contrappongono alla 'non
esistenza'. Non comprendono che l'essere può situarsi a livelli molto
differenti e comportare diverse categorie. Prendete per esempio l'essere
di un minerale e l'essere di una pianta. Sono due esseri differenti.
L'essere di una pianta e quello di un animale sono anch'essi due esseri
differenti, e così pure l'essere di un animale e quello di un uomo. Ma
due uomini possono differire nel loro essere più ancora di quanto un
minerale e un animale differiscono tra loro. E questo è proprio ciò
che le persone non comprendono. Non comprendono che il sapere
dipende dall'essere. E non soltanto non lo comprendono, ma non lo
vogliono comprendere. In modo particolare nella civiltà occidentale, si
ammette che un uomo possa avere un vasto sapere, che per esempio
egli possa essere un illustre sapiente, autore di grandi scoperte, un
uomo che fa progredire la scienza, e nello stesso tempo possa essere,
ed abbia il diritto di essere, un povero piccolo uomo egoista, cavilloso,
meschino, invidioso, vanitoso, ingenuo e distratto. Sembra normale che
un professore debba dimenticare dappertutto il suo ombrello. Eppure
è proprio questo il suo essere.....