martedì 15 gennaio 2013
un anno di Breakthelogic
e come ogni editoriale che si rispetti, è doveroso e divertente, dodici mesi dopo, fare un po' il riassunto di quello che è stato questo primo anno di Breakthelogic. Un nome strano, un concetto facilmente intuibile. Ma che cos'è breakthelogic.com ? onestamente non saprei come spiegarlo, è un'idea nata un po' così, senza una logica, senza un proposito, un po' come tutti noi, io sto un po' là a guardala, ed ad un anno di distanza a descriverla a grandi linee da fuori. Io che sono stato sempre partecipe, un po' la mano di cui quest'idea si è servita per svilupparsi in questi primi mesi di vita. L'ho fatto con enorme piacere. Ed ora, quasi da buon padre ne posso solo descrivere il carattere, la personalità e le stranezze che mi hanno più di altre attirato l'attenzione. La prima volta che ho conosciuto breakthelogic è stato a Miami Beach, esattamente sulla Lincon, aspettando un amico in ritardo. Ho sin da subito sentito il bisogno di assecondarlo nella sua nascita dandogli forma ed uno spazio proprio. Il sito vero e proprio è però nato a New York, in principio sotto il falso nome che intanto si era intrufolato di "breakyourreality". Il primo reportage fotografico nato dalle mie mani per breakthelogic fu proprio in occasione dell'occupazione di Occupywallstreet a Zuccotti Park, in concomitanza dell'intervento in una fredda ma bella mattina di dicembre di Roberto Saviano. Il discorso mi deluse molto, ma l'atmosfera era energica. Mi contattarono ben presto dalla redazione del programma tv "Invasioni Barbariche", ma mi rifiutai di cedergli gratis, come mi avevano chiesto, il materiale girato. Lo avrei fatto volentieri per chiunque non ne avesse voluto trarre lucro, ma per una televisione mi pareva ridicolo. Tornai nei giorni seguenti nella stessa piazza ed ebbi modo di fare centinaia di fotografie ed ascoltare storie molto interessanti. Osservando e ripensando a quegli scatti ho la sensazione che come tutti gli altri siano nati da una genuina curiosità verso tutto il genere umano, le sue stranezze e peculiarità, non da un desiderio di informare, ma di condividere storie ed emozioni guardate attraverso una lente ed una macchina. Lasciata la contestazione di piazza infatti sin da subito breakthelogic si intrufolò nella vita mondana Newyorkese, guidata nell'occasione da un meraviglioso e non convezionale artista di origine italiana, Marco Santaniello che prese per mano la giovanissima breakthelogic, conducedondola attraverso inaugurazioni di gallerie d'arte, club e avanguardie, che al momento monopolizzavano la vita culturale della città. Ovunque fummo i benvenuti e parecchie collaborazioni nacquero per l'occasione. Modelle, fotografi, eclettici personaggi si alternarono davanti all'obbiettivo dando vita ad un meraviglioso walzer d'immagini che costituì quell'incredibile primo mese di vita del sito. Alberghi a 5 stelle a lato di timesquare, pieni zeppi di modelle, photoshooting sui terrazzi di Bedford street a Brooklin o in studi di famosi fotografi ad Harlem, in quelle vie così ben cantate da Lou Reed nei suoi dischi. Gay, psicopatici, prostitute, modelle, papponi, mistress, manifestanti, antisistema,artisti,politici, gente "comune", poliziotti, barboni, hippies, c'erano ingredienti per grandi storie, ovunque. Le prime sperimentazioni con la luce, le lunghe esposizioni, il fedele compagno di viaggio Claudio, le escursioni nel bronx, i musicisti nella metro. Non c'era male per essere solo alle prime settimane di vita. Sin da subito attratto dalle storie, dalla poesia che si nascondeva dietro ogni sguardo, breakthelogic ha preferito sempre la quotidianità e la gente incontrata sul cammino più di ogni altra cosa. Compartire la quotidianità posso dire ripercorrendo le prime foto è stato l'anello di congiunzione di ogni scatto. Giocare e scrivere con la luce. Tanti i compagni di gioco. Come non ricordare la sposa vintage incontrata in un negozio di seconda mano di williamsburg e protagonista improvvisata di un servizio fotografico per le vie della città, o le bellissime modelle Zuza e Roza, Lola la mistress di Wall Street, o i colorati personaggi delle notti del Green House, come non ricordare l'esuberante ed eccentrica Gerry Visco, o il tormentato e geniale Walt Cessna che proprio in questi giorni conduce una battaglia privata per vincere la dipendenza d'alcol in una clinica della città. La mistica e melodiosa suonatrice di sega della metro, o il creativo e vulcanico modello tedesco Jan M.Walter. Breakthelogic era nato, senza una logica,si, ma con tanta voglia di giocare e ascoltare le mille poesie che il mondo aveva da raccontare. Finito il soggiorno Newyorkese fu la volta di Miami, nuove avventure e nuovi compagni di gioco. Le bellissime Jennifer e Pamela, le lunghe passeggiate per Ocean Drive, i ponti passati a piedi ed i mille grattacieli, le spiagge naturiste ed i festival di cinema. Era arrivato il momento di tornare in europa. Ovunque c'era qualcuno che ci aspettava, i suonatori di tarantella calabresi, gli amici Napoletani, quei pazzi e degni di lode organizzatori del capodanno di Gambatesa che divisi in bande andavano casa per casa tutta la notte cantando le loro Maitunate ai malcapitati di turno, bellissime filastrocche musicate, tipiche della zona. All' Italia seguì la Spagna, Barcellona, i suoi festival rivoluzionari tra l'arte ed l'attivismo, i sui skaters e le loro infinite acrobazie, le sue ricchissime di particolari stradine, le spiagge, l'alcol, gli amici ed ancora una volta le bellissime modelle e compagne di sperimentazione e giochi, dagli stati uniti, dalla spagna, dal canada, dalla norvegia, ovunque c'era una persona disposta a mettetesi in discussione, nacquero al tempo mille storie. La mediterranea Blanca, Lindsay, Helena e Claudia, Soul,i workshop culinari di Nicola Polinelli e del sette stelle micheline Xavier Pellicer, Patricia ed i vestiti da sposa di Otaduy, l'asvoff con Diane Pernet, lo 080 ed il brandery seguiti per stylepeople, il The Influencers ed il Reverendo Billy,JR, le art performance dentro la banca, la musica dei four on six, la lirica di Francesco Rolla, le intervista ai guru spirituali, la teatro terapia a Sant'andreu con i matti, la guerriglia civile del 29m . A Barcellona, seguì Ibiza, Breakthelogic tornava a casa, non l'aveva mai conosciuta ma il cordone ombelicale che li legava non si era mai staccato. Fu la stagione del caldo e della libertà. Nudità e bellezza, dai quattro angoli del mondo si alternarono davanti alla lente modelle bellissime, posti da favola furono palcoscenico di infiniti servizi fotografici e storie. Come non parlare di Ana e delle sue arrampicate sugli alberi, di Angela, di Atlantis, di Marina, di Lorena, di Marije, delle calette di notte e delle prime foto col flash, del sa trinca, di Pepe, di Micah il violinista, di ruben il sassofonista ed i suoi assoli sulla passerella. Le prime foto hdr, il periodo rosa, Fedra e la sua danza, Tatiana e la sua tristezza russa,i panini gratis in cambio di foto, le prime gigantografie. Breakthelogic lasciava ovunque le sue orme e la sua voglia di divertirsi. Era il turno di Roma, della Thailandia, dei tempi di Ayuttaya, dei grattacieli di Bangkok, delle scimmie di Lob buri, le rovine di Sukhotai, del confine con la Birmania, dei campi di riso, delle donne dal collo lungo, dei campi dei rifugiati,delle raccoglitrici di te, Mae sot, mae hong son, i templi pazzi di Chiang Rai , gli amici e maestri di fotografia, e poi il vietnam, i suoi barbieri per strada, gli uccellini in gabbia, il traffico di Hanoi, le risaie a terraza di Sa Pa e della sua nebbia, i viaggi in treno, i confini con l'esotica cina, le escursioni in motorino, le mille etnie diverse, i villaggi nelle vallate ed i ponti di legno, i confini con il laos, le montagne che crollano, le scarpate a picco sul fiume, le strade piene di fango, i pulmini che lasciano pezzi per strada. Il laos, i suoi fiumi, le sue bandiere comuniste, i suoi matrimoni aperti al pubblico, i suoi paradisi segreti, i monici di Luang Prabang, i monumenti di Viantiene, e poi di nuovo la Thailandia, Roma, il medio oriente, israele Palestina, ortodossi, ultraortodossi, cristiani, armeni, preti, francescani, suore, politici, gerusalemme, tel aviv, cupole d'oro, il mar morto, le storie dei tassisti, gerico, en gheidi, masada, Ramallah e le sue immagini di Arafat, i suoi mercati e la sua gente, Hebron, i coloni Ebrei, le mura di divisione, le migliaia di soldati, le tensioni, lo stato di guerra, gli osservatori internazionali, gli attivisti, i giornalisti, Petra, la giordania, l e trasgressive feste di Tel Aviv, gogò, ballerine, trapezisti, cantanti, concerti, messe di natale tra cecchini ed acqua santa, check point passati nel cuore della notte. Ed in tutto questo che fa breakthelogic? guarda, fruga, coglie la poesia e la condivide, un punto di vista dal basso, un orecchio sordo il più possibile a preconcetti e pregiudizio. Non legge, non si informa, vive, chiede, si emoziona tra la gente. E' questo il suo nutrimento, racconta quello che vede solo se ne coglie la poesia. Un po' come un commensale che davanti ad una tavola imbandita dai mille cibi buoni, non perde tempo a mangiare pietanze che non sono di suo gradimento.
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