Parlare non è il mio svago preferito. A volte parlo, a volte no. Il fatto che parli o no, fa parte di una data situazione, e non dipende da me. Quando c'è una situazione in cui devo farlo, mi ascolto parlare. Altre volte no. Per me è tutto lo stesso. Che parli o no, la luce e l'amore dell'essere ciò che sono, restano intatti, né comunque dipendono da me. Esistono e io lo so . C'è la lieta consapevolezza, ma nessuno che sia lieto. Non che manchi il senso dell'identità, ma è l'identità di una traccia della memoria, come quella di una serie di immagini sullo schermo. Senza la luce e lo schermo non c'è il film. Riconoscere che il film è l'effetto di un gioco di luce sullo schermo, libera dall'impressione che sia reale.(N.Maharaj)
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domenica 9 ottobre 2011
domenica 2 ottobre 2011
detenzione
Al principio della mia detenzione, comunque, la cosa più dura è stata che avevo dei pensieri di uomo libero. Per esempio mi veniva voglia di essere su una spiaggia e scendere verso il mare. Quando pensavo al rumore delle prime onde sotto la pianta dei piedi, al mio corpo che entrava nell'acqua e al sollievo che ne provavo, di colpo sentivo quanto erano stretti i muri della mia prigione. Ma questo durò qualche mese soltanto. In seguito non ebbi che pensieri di prigioniero. Aspettavo la passeggiata quotidiana che facevo nel cortile della prigione, o la visita dell'avvocato. Mi arrangiavo bene col tempo che mi restava. Ho pensato spesso, allora, che se avessi dovuto vivere dentro un tronco d'albero morto, senz'altra occupazione che guardare il fiore del cielo sopra il mio capo, a poco a poco mi sarei abituato. Avrei atteso passaggi di uccelli o incontri di nubi come, lì, attendevo le strane cravatte dell'avvocato e come, in un altro mondo, aspettavo pazientemente il sabato per avere il corpo di Maria. In realtà, a pensarci bene, non ero dentro un albero morto. C'erano persone più infelici di me. Del resto era un'idea della mamma, e lei lo ripeteva sempre, che si finisce per abituarsi a tutto.
(Albert Camus – Lo straniero, pagg. 94-95 Ed. Bompiani 2010)
sabato 1 ottobre 2011
...e giustamente mi mancava il tempo di interessarmi a ciò che non mi interessava.
giovedì 29 settembre 2011
una mattina nelle Salinas cercando di avvicinare i timidi e bellissimi Flamecos rosa
mercoledì 28 settembre 2011
mercoledì 21 settembre 2011
Sapere che sei prigioniero della mente, che vivi in un mondo immaginario creato da te, è l'alba della sapienza.
Sapere che sei prigioniero della mente, che vivi in un mondo immaginario creato da te, è l'alba della sapienza. N.Maharaj
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mercoledì 1 giugno 2011
bene e male
Ciò che ti aiuta a conoscerti è bene; è male ciò che te lo impedisce. Conoscere se stessi è pura gioia; dimenticarlo è dolore.
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advaita vedanta
Affermare "Questo è ciò che sono" non ha senso, perché se lo indichi, non puoi essere tu. N.M.
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martedì 9 novembre 2010
Orgoglio
L'orgoglio è un buon servitore ma un cattivo padrone.G
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lunedì 8 novembre 2010
essere seri
esser seri significa non prendere nulla sul serio: tranne quelle cose che sapete con sicurezza essere importanti in relazione a ciò che volete. G
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