giovedì 16 febbraio 2012

The influencers BCN12

Un finto predicatore folle, una donna nuda nel bel mezzo di una banca, nel bel mezzo del giorno, nel bel mezzo di Barcellona,più di cinquanta persone piangendo in ginocchio dentro la stessa banca, tiratori di torte, hackers di tutto il mondo, artisti, finti artisti, gente normale, vittime di ipoteche che decidono di mettere le proprie facce  fotografate ed ingigantite sulle mura del Macba, pazzi, sognatori, visionari,
unico comune denominatore, The influencers 2012

Reverendo Billy art-performance


Come tacere davanti a tutto quello che sta succedendo . Niente vittimismo, solo attacchi a volte kamikaze e suicida, atti poetici. C'è chi non ci sta alle cose, denuncia e subisce, c'è chi non ci sta e decide di prendersi lo stesso le sue libertà, di lottare per uno sviluppo alternativo che tenga conto delle reali esigenze di pazzi visionari e poveri sventurati desiderosi di libertà che popolano il pianeta. Nell'ultimo anno ho avuto la possibilità di vedere la situazione da angolazioni diverse e punti geografici molto lontani tra loro. Ho partecipato alla realizzazione di un documentario sullo spazio pubblico e la Gentrification (o Beutyfication) a Berlino, in un'esperienza condivisa con amici del Kenia, del Giappone, dell'Italia, del Cile, dell' Inghilterra, della Germania, dell' India, tutti con lo stesso disagio interiore. Da Zuccotti Park a NY a Plaza Catalunya a Barcellona, difficile dire cosa hanno in comune tutti questi movimenti , ho partecipato a tante manifestazioni, ho scattato tante foto e fatto tanti video. Posso dire di non credere negli scopi di una rivoluzione capace di creare un mondo migliore. Credo però che essere rivoluzionari e non smettere mai di combattere sia l'unico cammino possibile. La pace è morte e non esiste, c'è vita prima della morte. Combattere col sorriso e senza desiderio di vittoria e di conquista, ne' attaccamento, è l'allegria, l'energia e la tristezza della vita. Il motore immobile della natura.  Gli interessi di pochi contro la sofferenza dei moltissimi. Anche se a volte manifestare contro la sofferenza è come manifestare contro il tramonto o contro l'alba. Certamente questa sensazione non mi fa' desistere dal farlo. Lottare è bello di per sè. Alzarsi e combattere. Non so come chiamare tutto questo .Un atto poetico.  La pace è una condizione meravigliosa, ma è uno stato d'animo, un'armonia interna durante il combattimento, la ribbellione. Non di certo una condizione esterna. Accettare e combattere non è lo stesso che rassegnarsi e morire.
Assistendo alla prima conferenza del Festival, i Voina group dalla Russia, durante la proiezione del loro primo video clip, ho visto le lacrime scendere abbondanti sul mio viso. Qualcuno di loro è nelle carceri russe, qualcuno non c'è più.  All'improvviso immerso in una realtà dove tutto fa' paura, tutto è ombra e la sottomissione al potere è la normalità, fa proprio uno strano effetto vedere dei ragazzi della tua età che in un regime duro come quello russo, decidono di mettere da parte le paure e disegnare un organo genitale maschile di 64 metri davanti alla sede dei servizi segreti russi (ex KGB), sfruttando un ponte levatoio che si alzava proprio lì davanti e sfuggendo ai controlli della polizia. Sono consapevole del fatto che si possono trovare mille giustificazione con se stessi per non sentirsi così piccoli davanti a loro, dire che magari abbiano sbagliato e che non ci voglia coraggio per fare cose del genere, che gente che ci sta affianco e sopporta giorno dopo giorno la durezza della vita sia molto più eroica e degna di lode. Ma   non ci credo. L'emozione capace di trasmettere, anche solo per un attimo, chi non abbassa la testa e si mette la coda tra le gambe, ma combatte  e rischia la vita e la prigione per un atto poetico o per un amico, è unica. Mi piace osservarmi commuovere ed essere ancora capace di farlo, davanti a tutto questo.
E che dire poi di Jr, un francese famoso ormai in tutto il mondo che con simpatia e buon umore, contagia facilmente le masse che gioiose e giocose partecipano alle sue art performance. A vederlo sembra che per lui  tutto sia normale e  non faccia niente di speciale. Ha iniziato con un progetto a Parigi, fotografando le facce di ragazzi di un quartiere disagiato e mettendole stampate in bianco e nero in dimensioni giganti sui muri dell'altra parte della città, le espressioni dei ragazzi fotografati erano caricaturali così come caricaturali a suo avviso erano le notizie che di loro arrivavano dall'altra parte della città. Lo stesso esperimento decise di farlo con un amico a cavallo tra Israele e Palestina, ed ancora  una volta gli fu facilissimo (anche contro le sue aspettative) realizzarlo, facendo collaborare israeliti e palestinesi, ed attaccando foto di palestinesi sui muri degli israeliani e viceversa. Quasi a dimostrazione del fatto che i mostri non esistano e che siano solo un'invenzione dei mezzi d'informazione. Fatto sta che anche in questo caso l'esperimento andò a buon fine come a buon fine andarono tutti gli esperimenti fatti in Africa, in India,dentro le favelas più pericolose del Brasile ed in giro per tutto il mondo, sempre con grande aiuto dei cittadini coinvolti nei progetti sempre pronti a collaborare ed a coordinare le iniziative. Dalla Tunisia al Marocco, dalla Spagna agli Stati Uniti. 
































Un fortissimo ringraziamento agli organizzatori di questo bellissimo festival,
The Influencers 2012

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