martedì 3 maggio 2011

persone#1 cuoco in carcere, latin lover in Brazil


Pioveva a dirotto, uno di quegli improvvisi diluvi che ti costringono a trovare al più presto un rifugio se non vuoi finire inzuppato dalla testa ai piedi. Noi, sulla via del ritorno, ci infilammo nel primo locale che trovammo, c'erano foto di Pulcinella e di Totò. Era la pizzeria di un Italiano, una delle tante in Brasile. Una storia come molte, allontanato dalla famiglia per aver sparato al piede un carabiniere; lui ci racconta che l'unico rimpianto è che avrebbe dovuto ammazzarlo. Era stato fermato ad un posto di blocco, unica colpa quella di essere nato nella famiglia sbagliata. Viene umiliato davanti a moglie e figli, ha la pistola e decide di sparare. Quattro anni di carcere, due dei quali con la 41bis, in isolamento. Ora era libero e aveva aperto questa pizzeria. In carcere era stato cuoco, il suo aspetto un po' come un Marcello Mastroianni malandato. E' partito per il Brasile con 2 Kg e mezzo di viagra, ci racconta che non gli rimane quasi niente. Il momento in cui arriviamo è nevralgico. Al tavolo affianco al nostro un industriale del nord Italia con due tipe, mamma e figlia, entrambe prostitute, si presentano bene, la figlia è nel giorno del suo diciottesimo compleanno, aspetta un bambino, forse è al primo mese. E' stata chiamata lì quella sera perché il proprietario della pizzeria la vuole sposare. Ha bisogno di documenti per restare e le propone di sposarlo, noi assistiamo alla trattativa, si farà carico del figlio in arrivo. La pioggia finisce, noi paghiamo e scompariamo per sempre dalle loro vite.










un esempio della musica ascoltata dentro la pizzeria

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