domenica 5 febbraio 2012

L'isola dei conigli o "The rabbit man" il libro, capitolo 1


Capitolo 1


Tutto cominciò come per scherzo, un esperimento, sì, forse a Berlino si poteva fare anche questo. Sarebbe stato divertente per un giorno vestirci tutti da conigli ed andare in mezzo alla gente, comportarci come se tutto fosse stato normale, compiere esattamente gli stessi gesti e gli stessi itinerari di ogni giorno, prendere la metro, un caffè, chiedere un’informazione.
Lulù aveva ventisette anni quando si vestì per la prima volta da coniglio, lo ricorda ancora benissimo, so che non è stata la prima, il suo mondo mi aveva  sempre incuriosito . Perché una persona è disposta a lasciare tutto per diventare un coniglio?
 Cosa cerca? Lì dove ancora il fenomeno dei conigli è agli inizi, non esistono leggi che li tutelino, non esistono garanzie per loro e a volte vengono derisi ed insultati, anche se per fortuna non capita spesso. I problemi sono molto legati alle differenti lingue, ma anche lì nella maggioranza dei casi riscontrano grandi simpatie tra la gente, la folla ama i conigli. A volte penso che tutti vorrebbero provare ad essere conigli, forse anche solo per un giorno, essere liberi di farsi vedere in giro così, forse è più difficile stare nudi in mezzo alla gente, ma essere conigli è veramente un'esperienza unica.
 Ricordo la mia prima volta, e come si può dimenticare la prima volta?
 Sembra quasi di rinascere, forse addirittura sembra proprio di essere al mondo per la prima volta, di camminare per la prima volta, di essere liberi per la prima volta. Certo ora i conigli godono di enormi privilegi, ma all’inizio era difficile, ricordo ancora le lotte per i primi diritti,e poi le enormi manifestazioni, mi sembra che il primo coniglio ad essere stato vittima di un licenziamento si chiamasse Artur, era stato licenziato perché si presentò a lavoro vestito da coniglio, ancora era una cosa stranissima, quanti pregiudizi verso i conigli, quante lotte….Ricordo  le risate di mia madre quando vide per la prima volta un uomo vestito da coniglio alla televisione, le sembrava impossibile, forse uno scherzo, ma poi anche in Italia si incominciarono a vedere sempre più conigli, ben presto avere un coniglio in quasi tutte le famiglie fu una cosa normale, ma non penso fu mai una moda, essere un coniglio fu sempre qualcosa di più. Non si poteva essere un coniglio per gioco, o lo eri o non lo eri, era un’evasione, una valvola di sfogo. Certo dopo i primi tempi fu più facile per tutti, era un fenomeno accettato e largamente diffuso. Ricordo  i primi studi universitari sul fenomeno, i primi autisti coniglio, i primi professori, i primi camerieri, anche il vaticano fu chiamato a prendere una posizione , ma sin dall’inizio si mantenne un buon dialogo. L’amore che la gente aveva verso i conigli era troppo grande per prendere posizioni radicalmente contrarie, e poi gli studi verso gli atteggiamenti e la cura delle prime malattie, le prime terapie, la diminuzione degli incidenti, della delinquenza, di colpo tutto sembrava essere svanito, un’ondata di pace e amore aveva invaso l’europa, ricordo che timidamente anche negli eserciti e tra le forze dell’ordine spuntarono i primi conigli e fu un fenomeno realmente molto interessante. Fin da subito il loro peso politico  fu molto forte e fu impossibile per tutti contrastarli, non fu mai permesso a nessuna forza armata esercitare il proprio lavoro vestito da coniglio, ne' a nessun prete, ma nella vita privata tutti erano liberi di fare quello che volevano, senza nessuna ripercussione nel lavoro. L’Inghilterra fu la prima ad avere un ministro coniglio e poi anche il primo presidente, Mister Moeze Gill, impossibile dimenticarlo, è a lui che si devono i primi diritti dei conigli,la prima costituzione, le prime lotte e leggi a livello europeo."Aspiravamo alla pace, all'amore, alla felicità e facevamo di tutto per propagare il dolore, l'odio, la guerra. Desideravamo una vita lunghissima ma non smettevamo di fare male al nostro corpo, ci tenevamo all'amicizia ma non esitavamo a sfruttare il prossimo. Questa era la rete di contraddizioni in cui eravamo impigliati". Onestamente penso  che la gente aveva tanta voglia di pace e di farla finita con tutte quelle cose sulla guerra e sugli odii vari, i conigli erano tutti uguali, non esistevano nè bianchi nè neri, nè biondi nè ricci, o eri un coniglio o non lo eri, certo nacquero ben presto i primi cacciatori, ma faceva parte del gioco. L’opinione pubblica era troppo a favore dei conigli e chiunque compiesse un gesto contro di loro rischiava il linciaggio, beh, questo in realtà non avvenne mai, era tale la paura che nessuno si mise mai realmente contro il fenomeno. Finalmente il popolo ce l’aveva fatta, aveva un’idea in comune ed era per la prima volta consapevole della propria forza, forse molti politici si videro costretti a schierare dalla parte dei conigli, ma si riconosceva subito chi era un coniglio e chi non lo era. Impossibile mentire  alla coscienza della gente, un ruolo determinate lo ebbero pure i mass-media, da subito dalla  loro parte. Ricordo ancora i primi gossip di qualche attrice famosa scoperta a baciarne uno, allora era abbastanza trasgressivo.

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